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giovedì 16 novembre 2017

Quarant'anni fa ... il '77 (capitolo XXXII)

01 settembre:Torino, fiamme lungo il controviale di corso Vittorio sul lato opposto all’hotel Jolly Ambasciatori; sono bruciate una 138 e una Simca Gix, le fiamme hanno investito altre due vetture. Incendio chiaramente doloso: le due macchine sono state imbevute di benzina, poi è stato appiccato il fuoco. Un Nucleo Comunista ha rivendicato l’attentato con una telefonata all’Ansa: “Abbiamo colpito le macchine di una setta mistica e anticomunista”.
03 settembre: aTorino,un attentato incendiario alla sezione della DC di via Cantoira 19, ha danneggiato piuttosto gravemente la saracinesca e la porta a vetri. A Roma, 16 persone vengono rinviate a giudizio per aver bloccato i binari della ferrovia Roma-Grosseto, il 30 gennaio, per protesta contro la costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro. 
04 settembre: a Colonia, il presidente della Confindustria tedesca, Hans Martin Schleyer, viene rapito nel pomeriggio da un commando della RAF. Quattro agenti della scorta vengono uccisi dalle raffiche di mitra. In cambio della vita di Schleyer viene chiesta la liberazione di 11 detenuti della banda Baader-Meinhof, in carcere a Stoccarda.
05 settembre: a Milano, un centinaio di giovani entrano nel recinto della festa dell’Unità e, all’entrata dell’arena in cui è in corso il concerto degli Inti Illimani, si scontrano con il servizio d’ordine del PCI, che, rafforzato dopo gli incidenti di sabato, riesce ad allontanarli; cinque compagni sono arrestati due denunciati a piede libero.
06 settembre: a Torino, manifestazione dei radicali davanti alle Nuove, con un coniglio, per protestare contro gli arresti per i “reati da poco”, tra gli slogan più ripetuti:” Amnistia per i ladri di polli e non per i ladri di Stato”. A Bologna, viene arrestato l’ex carabiniere Massimo Tramontani, per l’uccisione di Francesco Lorusso. Per LC l’arresto servirebbe solo a bilanciare l’arresto dei suoi quattro militanti. 
07 settembre: a Torino, sconosciuti hanno lanciato nella notte in via Gioberti 16 tre molotov contro il portone dell’ufficio di collocamento. Gli ordigni tutte bottigliette di birra riempite di benzina, sono esplosi sul marciapiede provocando danni alla porta. A Roma, migliaia di autonomi manifestano a Campo de’ fiori per ricordare la morte di Mario Salvi, ucciso dalla guardia carceraria Domenico Velluto. La manifestazione si conclude con un assalto alla sezione del PCI di via Giubbonari, dove vengono divelte le bacheche dell’Unità. Sempre a Roma, viene arrestato il proprietario di una clinica geriatrica, Nicolò Berloco, di 61 anni, per avere organizzato una serie di attentati contro medici suoi dipendenti per risolvere vertenze contrattuali, e rivendicati con falsi volantini firmati Ronda Proletaria, scritti a pennarello e sconnessi nella sintassi e nella logica dei testi. A Napoli, dimostrazione degli operai della Esso che sono saliti sul tetto di un deposito e hanno minacciato di incendiare il serbatoio. A Milano, un centinaio di famiglie, organizzate in un Comitato di Occupazione si è insediato, già da cinque giorni nei nove piani di proprietà dell’istituto autonomo case popolari.
08 settembre: a Bologna, in una conferenza stampa il movimento degli studenti rende note le richieste all’amministrazione cittadina per il convegno nazionale sulla repressione, previsto per il 23, 24 e 25 settembre.
09 settembre: a Milano, cinque feriti e quattro vetrine prese a sassate in Galleria Vittorio Emanuele e in via Silvio Pellico, sono il bilancio degli scontri tra circa 300 autonomi e il servizio d’ordine sindacale al termine di un comizio di Lama in piazza Duomo. A Padova, viene arrestato un ex consigliere comunale del MSI, Massimilano Fachini, di 35 anni, implicato nella morte di Alberto Muraro, portinaio di piazza Insurrezione, assassinato il giorno prima di deporre sull’attività dei neofascisti veneti.
10 settembre: a Torino,  molotov contro la porta del circolo giovanile Salus, in piazza Chiesa della Salute 9, l’ordigno ha rotto i vetri della porta e la benzina in fiamme è penetrata nell’interno appiccando il fuoco anche nello scantinato. L’attentato è stato rivendicato dal Battaglione Combattenti per la Rivoluzione: “lo abbiamo fatto perché lì si riuniscono gli appartenenti a Comunione Liberazione”.  A Bologna, per la morte di Lorusso, viene imputato per “concorso nel delitto” un capitano dei carabinieri, Pietro Pistoiese, di 36 anni, che era stato sentito gridare: “spara, spara” al carabiniere Tramontani, da alcuni testimoni. Il giorno 13, il capitano protesterà, tramite il suo avvocato, appellandosi alla legge Reale.

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