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giovedì 26 ottobre 2017

Quaranta'anni fa ... il '77 (capitoloXXIX)

01 agosto: Torino, due ordigni esplosivi sono stati fatti esplodere nella notte contro il muro di cinta della Ipca, la fabbrica del cancro di Ciriè, i cui amministratori sono stati condannati ieri dal Tribunale di Torino. L’attentato è stato rivendicato con una telefonata alla Stampa dai Nuclei Armati Rivoluzionari, la stessa telefonata ha rivendicato l’attentato fatto ad una cabina elettrica vicino a Porta Nuova la notte di giovedì 28 luglio. Decine di famiglie occupano le case popolari non ultimate nella frazione di Santa Maria a Moncalieri in provincia di Torino. A Roma, gli agenti arrestano due fascisti del FdG, Lillo Garzilli e Daniele Piermattei, per l’aggressione compiuta domenica 31 luglio, poco prima delle 22, da una dozzina di fascisti contro una donna incinta, il marito e il padre, reduci dalla festa dell’Unità allestita al parco del Colle Oppio. A Gioia Tauro, dopo un campeggio paramilitare di tre giorni a Cittanova, una manifestazione missina finisce con otto arresti, due feriti tra i neofascisti e due tra le forze dell’ordine, dopo gli scontri avvenuti presso la stazione, per un’ora, tra i circa duecento neofascisti e polizia e carabinieri.
02 agosto: a Roma, alla delegazione di auto riduttori delle bollette ACEA l’assessore comunale Della Seta, promette una rateizzazione anche molto lunga, a condizione che venga iniziato l’integrale versamento degli importi delle nuove bollette emesse. A Bologna, viene liberato Stefano Saviotti, presidente della cooperativa che gestiva Radio Alice. A Milano, 21 cinema vengono sgombrati dopo una telefonata all’ANSA, in cui Prima Linea ha affermato di aver messo bombe nelle sale di sei cinema di prima visione della città.
03 agosto: a Torino, gli ospiti dell’Istituto di Riposo per la vecchiaia, non potendo pagare le rette richieste dall’amministrazione, decidono di compiere una autoriduzione. A Udine, Ennio Milan di 17 anni si uccide perché non trova lavoro. A Zurigo, Petra Krause sta per lasciare il carcere svizzero di Affoltern e partire per Milano, quando viene nuovamente arrestata dalle autorità svizzere.
04 agosto: a Torino, due giovani, Attilio Di Napoli e Aldo Marin Pinones, militanti di Azione Rivoluzionaria, muoiono dilaniati da un ordigno che stanno sistemando nel cofano di un auto. Il fallito attentato, che probabilmente aveva come obiettivo la vicina caserma del Nucleo giudiziario dei carabinieri di viale Umbria, viene rivendicato dalle Brigate Internazionali. Sempre nel capoluogo torinese, vengono emessi dal giudice Giancarlo Caselli 17 rinvii a giudizio per una impressionante serie di reati, che vanno dalla partecipazione a banda armata e dall’associazione sovversiva fino a reati come rapina, furto, sequestro, ecc., nei confronti dei brigatisti effettivi o presunti, esponenti della rivista Controinformazione e del Collettivo Politico La Comune del Lodigiano, appartenenti al gruppo 22 ottobre, nappisti, elementi dell’organizzazione Pantere rosse. A Mestre, una bomba scoppia davanti alla sede dell’ufficio tecnico della RAI, in corso del Popolo,rivendicato con un volantino dai Gruppi proletari armati per il comunismo.
5 agosto: a Roma, un ordigno esplosivo viene lanciato contro la sede del TAR, che il 3 agosto ha annullato l’ordinanza di sospensione dei lavori per la centrale nucleare a Montaldo di Castro. Viene inoltre appiccato il fuoco alla porta del consolato francese, dopo i fatti di Malville, in cui la polizia francese ha ucciso con una granata Vital Michelon. Entrambi gli attentati vengono rivendicati con un messaggio che si conclude con “No alle centrali nucleari”. Sempre a Roma, viene condannato ad un anno e otto mesi il neofascista Giorgio Dilluvio, che il 16 luglio ferì con tre colpi di pistola Massimo Mazzoni, simpatizzante di LC. La condanna viene inflitta per la sola detenzione dell’arma.
06 agosto: a Torino, viene arrestata un’amica di uno dei due terroristi morti, Silvana Fava, di 25 anni, abitante in via Ascoli, nei pressi del luogo del fallito attentato; nella sua abitazione viene trovato un arsenale di armi, esplosivi, timer. A Milano, con un volantino dal titolo: “Altri due operai assassinati a Gela”, le Squadre proletarie rivoluzionarie hanno rivendicato l’esplosione che ha colpito gli uffici dell’ANIC in via Mozart.

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