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giovedì 21 settembre 2017

Quarant'anni fa ... il '77 (capitolo XXIV)

12 giugno: a Roma, un attentato, contro il lavoro nero, colpisce un istituto di bellezza; un altro la sezione della DC di Pietralata.
13 giugno: a Milano, un commando di 4 giovani a volto scoperto ha fatto un’incursione contemporaneamente al circolo Puecher e alla Federazione quadri aziendali di via Pantano 17 impossessandosi di indirizzari e documenti. “Chiudere i covi dei padroni" Organizzazione Prima Linea hanno scritto sulle pareti prima di ritirarsi.
14 giugno: a Roma, decine di giovani assaltano il bar Ciampini di piazza Pio XI, ritrovo abituale del neofascismo romano.
15 giugno: a Genova, venti compagni sono stati denunciati per insulti a magistrati. Il 1 giugno è stato processato Roberto Garigliano accusato di aver fatto esplodere due bottiglie incendiarie contro gli uffici della Lufthansa. La condanna di 2 anni e 4 mesi è stata accolta dai compagni in aula con grida come: “pagherete caro, pagherete tutto” “servi dei padroni” “bastardi assassini” da qui le denunce. A Roma, la polizia fa irruzione nei covi fascisti, vengono trovate numerose pistole, due estremisti finiscono in prigione e vengono emessi una ventina di avvisi di reato per violazione della legge Scelba. A Milano, burrascoso inizio del processo ai brigatisti rossi Renato Curcio, Nadia Mantovani, Vincenzo Guagliardo e Giuliano Isa. Vengono mobilitati mille poliziotti e il tribunale di Milano è sotto assedio per il processo.
16 giugno: A Roma, viene distrutta la macchina di un dirigente dell’ATAC, accusato di essere un aguzzino sul posto di lavoro. A Milano, nel secondo anniversario della morte di Margherita Cagol, poco dopo le dieci della mattina una vecchia Fiat 500 viene abbandonata dalle BR in piazza Zavettari, davanti al portone della Sit-Siemens. Dall’auto viene diffuso un comunicato. Il brigatista rosso Giorgio Semeria viene condannato a 5 anni per detenzione e porto d’armi, carte d’identità, patenti e altri documenti.
17 giugno: A Modena, Valerio Minnella, uno degli arrestati di Radio Alice, viene picchiato da sei guardie di custodia che lo avrebbero scambiato per uno dei quattro detenuti ripresi domenica mentre tentavano di evadere dal carcere di Bologna. A Genova, viene incendiato un autotreno della ditta IMPA di Mignanego che ha messo in cassa integrazione metà dei dipendenti. L’incendio è stato rivendicato dall’Organizzazione Il Potere Operaio e la Lotta Armata per il Comunismo.
18 giugno: a Planol, presso Malles Venosta (Bolzano), una cinquantina di abitanti del paese hanno impedito bloccando con 15 trattori agricoli le vie di accesso alla zona lo svolgimento di una esercitazione a fuoco da parte del battaglione Morbegno di Vitipeno. A Roma, nella notte viene compiuto un attentato contro l’avvocato Edoardo Pontecorvo, segretario dell’Ordine degli avvocati di Roma, da ignoti che incendiano l’auto della moglie. Dopo 37 giorni viene scarcerato Giovanni Cappelli, l’avvocato milanese di Soccorso Rosso. A Bologna, il giudice Catalanotti ordina l’arresto di Franco Ferlini, accusato da un vigile urbano del PCI di essere stato alla testa del corteo dell’11 marzo.
20 giugno: a Torino, fatti trovare 10 candelotti di dinamite all’interno dello stabilimento Fiat Spa Centro in via Braccini.  A Roma, nonostante il blocco degli esami voluto da parte del personale non docente che da più di un mese è in agitazione per rivendicazioni economiche, il Senato accademico si esprime per il ripristino immediato degli esami universitari. Mentre si svolge il corteo dei lavoratori e degli studenti solidali con queste lotte, il prof. Rodotà viene costretto ad abbandonare l’aula degli esami da un gruppo di autonomi. Scontri tra aderenti dell’MSI di via Assarotti e giovani del Circolo Antimperialista e Antifascista di via Marchesini. Un messaggio firmato dalle Squadre della morte caduti carabinieri viene recapitato alla sede centrale dell’ANSA; il dattiloscritto annuncia la formazione di squadre della morte simili a quelle brasiliane. A Milano, le Squadre Operaie Combattenti sparano contro un capo operaio della Sit-Siemens, Giuseppe D’Ambrosio, ferendolo alle gambe. Danni per 50 miliardi alla Sit e alla Marelli, dove due depositi vengono dati alle fiamme da falsi carabinieri, gli incendi vengono rivendicati da Prima Linea. A Venezia, polizia e carabinieri continuano le indagini per identificare il militante di Autonomia Operaia fuggito da un appartamento del centro storico subito dopo l’esplosione di alcune molotov che lui stesso, in compagnia di altri due giovani già arrestati stava confezionando. A Prato, un commando di Prima Linea colloca numerosi ordigni incendiari all’interno di un grande parcheggio FIAT ingenti i danni. A Bologna, vengono arrestati due autonomi, Franco Ferlini 39 anni e Paolo Brunetti 32 anni, entrambi aderenti all’area dell’autonomia, perché accusati del “sequestro” di Francesco Spisso 22 anni, collaboratore di Radio Alice.

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