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giovedì 20 luglio 2017

Quarantanni fa ... il '77 (capitolo XV)

16 aprile: a Torino, alle 9.30 in piazza Solferino corteo degli studenti aderiscono i movimenti giovanili del PSI, PCI, PRI, PDUP, ACLI e Sindacati, in fondo al corteo sono comparsi gli indiani metropolitani e studenti autonomi, i quali hanno risposto agli slogan ufficiali con sberleffi, lancio di uova, arance, limoni, aglio e cipolle, la polizia si è schierata a difesa del corteo. A Roma, quindicimila studenti delle scuole medie superiori manifestano per le vie del centro contro il progetto di riforma del ministro Malfatti, è la prima iniziativa promossa dal coordinamento cittadino dei delegati delle scuole, una struttura nata e cresciuta durante le autogestioni, nel corteo non ci sono striscioni di partito e tutti i gruppi di sinistra sono presenti, dagli autonomi ai giovani della Fgci, malgrado che questi ultimi siano usciti sconfitti dalla decisione, a cui si erano opposti durante l’assemblea cittadina, di inserire la caduta del governo Andreotti tra i contenuti della mobilitazione. A Milano, nel pomeriggio si svolge una manifestazione alla quale partecipano diecimila studenti, per il secondo anniversario della morte di Giannino Zibecchi e Claudio Varalli, quando il corteo rientra in piazza S. Stefano, quelli dell’autonomia proseguono per conto loro, arrivando in piazza del Duomo, dopo averla attraversata, si coprono la faccia con fazzoletti, quindi percorrono di corsa la galleria Vittorio Emanuele, numerosi tavoli e seggiole del Motta, del Biffi e del Bar Sì vengono fracassati, vengono fracassate a sassate e a colpi di spranga anche le vetrine della Valigeria Prada.
18 aprile: a Torino, quattromila donne, jeans e gonne fiorite hanno manifestato solidarietà a Gabriella Cerrutti 24 anni stuprata da cinque giovani, con canti e slogan contro il fascismo maschilista. A Roma, sei donne a volto scoperto, armate di pistola con il silenziatore, compiono una rapina ai danni di un laboratorio di camicie, dopo aver preso l’incasso della giornata il commando traccia su un muro con una bomboletta spray la scritta “No al lavoro nero”. A Milano, un dirigente dell’industria meccanica Vanossi , Bruno Rucano, viene assalito da due giovani che lo feriscono a colpi di pistola, l’attentato viene rivendicato dai Nuclei Armati Operai. A Treviso, inizia il processo per le schedature agli operai e per lo spionaggio in fabbrica. A Viterbo, quattro ore di rivolta nel carcere cittadino, alcune decine di detenuti si barricano negli uffici dell’amministrazione: vetri infranti, porte divelte, scrivanie distrutte e uffici devastati.
19 aprile: a Torino, incendiata auto di un professore dell’Avogadro. A Bologna, riprendono le occupazioni. A Firenze, ad Architettura, novanta studenti riescono a sostenere in gruppo l’esame di Analisi matematica, garantendosi la promozione. Il Senato Accademico decide di annullarli e respinge le dimissioni di otto docenti che dichiarano di essere stati “sequestrati” per diverse ore e costretti a svolgere gli esami in un clima di "pressioni fisiche e di ingiurie". A Roma, viene incendiato il cinema teatro Boccaccio, probabile rappresaglia neofascista contro il locale che nei giorni precedenti ha ospitato un comizio di extraparlamentari di sinistra. A Genova, un nucleo armato delle Brigate Rosse brucia quattro automobili: due di un ingegnere della Italcantieri, e due di altrettanti consiglieri comunali DC.
20 aprile: a Torino, sciopero dei licei scientifici, gli studenti contestano la scelta del latino come seconda materia scritta per gli esami di maturità, piccoli cortei interni alle scuole bloccano la didattica. Sparati otto colpi di pistola senza ferirlo al consigliere della DC, Dante Notaristefano sulla porta di casa in Lungo Dora Voghera; scritte ingiuriose contro il ministro Donat-Catin a firma Brigate Rosse, sui muri della casa in via Romagnano 97. A Bologna, cinque facoltà vengono occupate e rimarranno bloccate per tutta la settimana, malgrado l’ultimatum del Rettore, Carlo Rizzoli, che minaccia di chiedere l’intervento della polizia se entro tre giorni non saranno sgombrate le facoltà occupate. A Napoli il Politecnico e Veterinaria vengono occupati e i corsi di Scienze, Fisica, Architettura sono bloccati. A Brescia viene occupata la Facoltà di Medicina.

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