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giovedì 1 giugno 2017

Quarantanni fa ... il 77 (capitolo VIII)

07 marzo: a Padova, la polizia sgombera l’Università e ferma tutti gli occupanti di Magistero e Anatomia, migliaia di studenti rispondono con un corteo, mentre un gruppo va a danneggiare lo studio del professore Antonio Onnis, direttore della clinica ginecologica che si è dato da fare per ottenere l’intervento della polizia. A Firenze, viene sventato attentato al PM Vigna. A Civitavecchia, vengono arrestate sette femministe militanti del MLD durante l’occupazione simbolica della sede dell’Ente comunale assistenza. A Roma si tiene al Policlinico un’assemblea del movimento; tre attentati colpiscono la caserma dei carabinieri di via Felice Nerini, una sezione della DC a Primavalle e la stazione della metro Colosseo.
08 marzo: corteo in quasi tutte le città italiane per la giornata di lotta delle donne. A Roma, mentre si sta svolendo una riunione del Consiglio Comunale al Campidoglio, i senza casa occupano il Comune; viene occupato il liceo Tasso per protesta contro la sentenza Panzieri. A Palermo, durante un concerto, carabinieri e polizia allontanano a mangannellate alcuni giovani auto riduttori, ne seguono scontri durante i quali gli agenti sparano, venti persone sono fermate e cinque arrestate.
09 marzo:  a Torino, assemblea della Tribù delle frecce nere avvelenate per dissotterrare  l’ascia di guerra contro le giacche azzurre. A Roma, trecento studenti protestano davanti alla sede RAI contro l’informazione di regime.
10 marzo: a Roma, trenta fascisti assalgono e danneggiano il cinema Rouge et Noir, dove si proietta il film, Salò e le 100 giornate di Sodoma; quattro giovani armati entrano in un negozio di interruttori Ticino contro il lavoro nero carcerario. A Reggio Calabria un commando delle Unità Comuniste Combattenti assalta la sede dell’Associazione Industriale Reggina.
11 marzo: a Bologna, dopo che quattro militanti del movimento vengono malmenati e cacciati da una assemblea di Comunione e Liberazione nella facoltà di Anatomia, una cinquantina di studenti autonomi si scontra con il servizio d’ordine del movimento cattolico integralista, che si barrica all’interno dell’aula, finché non arriva la polizia che li fa uscire scortandoli fuori dall’Università, a questo punto i carabinieri caricano il gruppo in cui si trova Francesco Lorusso e partono le prime raffiche di mitra: alcuni compagni scappano verso l’università, risalendo via Mascarella, dal gruppo dei carabinieri partono 6-7 colpi di pistola in rapida successione: lo sparatore, come testimoniano i lavoratori della Zanichelli indossa una divisa, senza bandoliera, e un elmetto con visiera, prende la mira con precisione, poggiando il braccio su di una macchina. Francesco, sentendo i primi colpi, si volta mentre corre con gli altri e viene colpito trasversalmente, sulla spinta della corsa percorre altri 10 metri e cade sul selciato, sotto il portico di via Mascarella. Quattro compagni lo raccolgono e lo trasportano fino alla libreria «Il Picchio», da dove un’ambulanza lo porta all’ospedale. Francesco vi giunge morto, quando si diffonde la notizia migliaia di militanti del movimento si riuniscono all’Università, finché, verso le 18, decidono di uscire in corteo, mentre gli studenti occupano la stazione ferroviaria, scontrandosi duramente con la polizia, quattromila giovani si dirigono verso il centro della città sconvolgendola: danno fuoco alla libreria ciellina Terra Promessa, devastano negozi, alla fine gli arresti sono 46”. La DC bolognese chiede l’intervento dell’esercito. L’assemblea del movimento che si riunisce al cinema Odeon decide di occupare tutte le facoltà e di inviare una delegazione di alcune centinaia di compagni alla manifestazione nazionale di Roma, il giorno dopo. A Torino, sciopero alla Fiat, gli operai invadono la palazzina degli impiegati obbligandoli ad uscire; alla notizia giunta da Bologna sulla morte di Lorusso a Palazzo Nuovo vengono interrotte le lezioni e gli studenti si riuniscono in assemblea; attentato contro la sezione Dc di via Volpiano, a Barriera di Milano. A Bologna, le Brigate Rosse compiono una incursione negli uffici dell’Immobiliare Gabetti, sequestrano documenti e schede.

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