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giovedì 15 giugno 2017

Quarantanni fa ... il 77 (capitolo X)

14 marzo: a Bologna, il prefetto vieta il corteo per il funerale di Francesco Lorusso e i suoi compagni possono accompagnare il feretro solo per alcuni metri, nei pressi del cimitero. Nel pomeriggio gli studenti vanno nei quartieri operai di San Donato e della Bolognina, tentando di organizzare assemblee, ma i carabinieri disperdono ogni assembramento e sparano nuovamente. A Roma, si tiene un dibattito alla Casa dello Studente sui fatti del 12 marzo. La maggioranza degli studenti è contro gli atti di violenza e di teppismo. E’ il primo tentativo di isolare la componente degli «autonomi», indicata da PDUP e AO quale responsabile degli scontri. A Genova, tremila studenti vanno in corteo per partecipare ad una assemblea all’Ansaldo, a cui sono stati invitati dal consiglio di fabbrica, in occasione dell’apertura della vertenza nazionale. In Avellino, attentato in un deposito di furgoni per il trasporto dei detenuti, ordigni incendiari distruggono diverse auto ed un furgone.
15 marzo: a Torino, un incontro di preghiera e riflessione sull’aborto promosso dai gruppi cattolici alla Consolata è stato attaccato con lancio di cubetti di porfido da alcune decine di persone legate al movimento. A Roma, mentre si riapre l’Ateneo, la lotta si estende tra gli studenti medi, altre tre scuole vengono occupate, il Croce, il Salvemini e il XXV. A Bologna, Radio Alice, chiusa, riaperta e di nuovo chiusa, trasmette dalla sede di Radio Lara, che a sua volta è costretta a chiudere dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria. 10 fermi, uno dei quali è trasformato in arresto: tutti indiziati di concorso in associazione per delinquere e pubblica istigazione a delinquere, in relazione all’attività di radiodiffusione illegale, nella circostanza grave di perturbamento dell’ordine pubblico.
16 marzo: a Ivrea scontri tra giovani di destra e di sinistra con danni alle sedi di Lotta continua e del Collettivo comunista di via Gariglietti. A Bologna, quasi duecentomila persone partecipano alla manifestazione dei partiti contro la violenza, quasi diecimila giovani del movimento, tenuti sotto controllo da un imponente servizio d’ordine, si riuniscono a pochi metri dalla manifestazione unitaria, in un contro comizio in cui parla il fratello di Francesco Lorusso. A Roma, i fascisti assaltano l’istituto Valadier, continuano le occupazioni nei licei, mentre il Virgilio sceglie l’autogestione.
17 marzo: a Torino, viene ucciso a colpi di mitra lo studente Bruno Cecchetti mentre rincasava a casa da una squadra di carabinieri. A Roma, i neofascisti militanti di Tradizione e Libertà aggrediscono i giovani del Tecnico-navale; aI Righi il preside ordina la chiusura dell’istituto che è stato attaccato poco prima dagli squadristi. Il liceo Avogadro, dove era prevista una settimana di autogestione, viene dato alle fiamme da estremisti di destra. A Lucca, poco dopo la mezzanotte, una carica di tritolo viene fatta esplodere alla base del muro di cinta che circonda la caserma dei carabinieri di San Concordio, contrada alla periferia della città.
18 marzo: a Milano, cinquecento giovani dell’ Autonomia operaia assaltano la sede legale della Magneti Marelli e gli uffici della Bassani Ticino. Alla Marelli tre impiegati e il consigliere delegato sono costretti a consegnare i portafogli. Gli assalitori lanciano bombe incendiarie e fracassano a colpi di spranga tutti i mobili. Alla Bassani Ticino vengono esplosi colpi di pistola nelle stanze in cui lavorano gli impiegati. Non ci sono feriti. Poco dopo un agenzia di pubblicità, la Lagrange, viene assaltata e data alle fiamme. Durante le incursioni viene scandito lo slogan: “Lotta. violenza, sabotaggio, contro lo Stato sciopero selvaggio”. A Firenze, viene compiuto un attentato contro la Corte d’Appello e la Procura: alle 3.10 di notte due potenti cariche esplodono a qualche attimo l’una dall’altra. L’attentato è rivendicato con un volantino dall’organizzazione Lotta Armata per il Comunismo. A Bari in serata salta in aria una caserma della polizia.
19 marzo: A Bologna, Francesco Berardi “Bifo” viene raggiunto da un mandato di cattura per associazione sovversiva e istigazione a delinquere.
20 marzo: a Ivrea nella notte scontri tra fascisti e compagni del movimento una ventina di arresti. A Montalto di Castro, manifestazione nazionale contro la costruzione della centrale nucleare, a Pian de’ Cangani, per la festa della primavera, ventimila persone occupano pacificamente il luogo in cui l’ENEL intende installare la centrale nucleare. Ad Augusta, un incendio doloso divampa nel magazzino del casermaggio del carcere cittadino, i danni sono ingenti.

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