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giovedì 22 giugno 2017

Quaranta anni fa … il ’77 (capitolo XI)

21 marzo: a Bologna, vengono arrestati su un autobus sette studenti trovati in possesso di fazzoletti predisposti per coprirsi il viso e limoni con cui i dimostranti sono soliti cospargersi la parte esterna degli occhi per resistere agli effetti dei gas lacrimogeni, sull’autobus viene trovata anche una fionda e bulloni di metallo, accusati di adunata sediziosa, possesso di fazzoletti e porto d’armi improprie, verranno assolti il giorno seguente. A Padova, vengono eseguite una trentina di perquisizioni domiciliari, con 13 arresti e un fermo, per lo più tra militanti dei Collettivi politici padovani per il potere operaio. Perquisita anche Radio Sherwood, vengono denunciati, per associazione a delinquere, anche cinque ricercatori e docenti dell’istituto di Scienze Politiche, tra cui Toni Negri. A Venezia, anche in questa città vengono eseguite molte perquisizioni. A Cagliari, in serata, un gruppo di autonomi con i volti coperti, provenienti dalla zona universitaria, fa irruzione in una sezione missina, a trecento metri dall’Università, rovesciando i mobili e spaccando tutto. I quattro missini che si trovano all’interno riescono ad allontanarsi incolumi, mentre rientrano all’Università, i giovani vengono raggiunti da una volante della polizia, contro cui lanciano pietre, circondandola e tentando di capovolgerla. Uno dei militari esce dall’auto e spara in aria una raffica di mitra, sopraggiungono intanto altre auto della polizia e dei carabinieri e gli studenti si rifugiano nel recinto universitario, richiudendo il cancello con una catena, carabinieri e polizia non operano alcun fermo. A Spoleto, la sede del MSI di corso Mazzini è distrutta da un incendio appiccato dal lancio di bottiglie molotov. A Favignana, un nucleo di detenuti, tra cui il BR Ognibene, fa una incursione e tenta di appiccare un incendio all’interno del carcere.
22 marzo: a Padova trentuno perquisizioni vengono eseguite in mattinata tra gli autonomi, quasi tutto l’Istituto di Dottrina dello Stato dell’Università viene incriminato per associazione a delinquere. A Roma, uno studente di sinistra del Genovesi viene aggredito da alcuni fascisti; nella notte i nappisti Maria Pia Vianale e Antonio Lo Muscio, entrambi latitanti, vengono riconosciuti su un autobus in via Portuense, l’agente Claudio Graziosi viene ucciso dopo che ha convinto l’autista a deviare la corsa verso il più vicino commissariato di polizia, più tardi per sbaglio viene ucciso dalla polizia una guardia zoofila scambiato per uno dei nappisti. A Milano, 5000 femministe assediano una clinica, protestano per una donna morta durante la gravidanza dopo che le è stato negato l’aborto.
23 marzo: a Roma, lo sciopero indetto dai sindacati mobilita 200.000 persone, il corteo del movimento conta 20.000 persone, il concentramento sindacale in piazza San Giovanni viene raggiunto in poco tempo, il caso vuole che il corteo sfili proprio nel momento in cui sta parlando Luciano Lama, non succedono incidenti, ma dopo che è passata la testa, si scatena tutta l’ironia di cui il movimento è capace, migliaia di manifestanti esprimono con una sceneggiata di massa sfilando in ginocchio, con le mani giunte in segno di preghiera, sventolando le tessere sindacali ecc. A Padova, vengono arrestate delle femministe. A Sassari, incidenti tra il movimento e i fascisti. A Bologna, vengono eseguite perquisizioni nell’estrema sinistra; Claudio Grassi arrestato per gli incidenti del 13 a Bologna, è condannato per direttissima ad un anno di reclusione.
24 marzo: a Bologna, 24 perquisizioni in case di studenti e docenti, arrestati, fermati o identificati nelle giornate dell’11, 12, 13 marzo, eseguite su mandato del giudice istruttore che indaga su Radio Alice e Radio Lara: altre 5 comunicazioni giudiziarie; assaltata una cooperativa di facchini in via Varesina da una ronda proletaria armata. A Roma, in serata sulla Laurentina, Lucia Carnevali, di 17 anni, militante della FCGI, viene sfregiata dai fascisti, che dopo averla picchiata le tagliuzzano il volto con un taglierino da compensato: 17 tagli al volto e 9 al collo; le femministe si costituiscono parte civile contro sette giovani accusati di aver violentato una diciottenne. A Cassino, alla Fiat un attentato blocca la produzione per due giorni. A Milano, in un’assemblea, 400 femministe processano il maschio violentatore, uno studente del VI liceo scientifico “Donatelli”; una ronda contro il lavoro nero assalta la cooperativa di facchini Dusmet in via Varesina, gli autori dell’assalto prima di ritirarsi, devastano il locale e si impossessano di denaro e macchinari vari. A Padova, tremila persone manifestano contro gli arresti e le denunce.
25 marzo: ad Acireale, Maria Andronaco e Giancarlo Consoli, sono arrestati mentre contestavano una manifestazione contro l’aborto organizzata dalla curia acese, sono condannati per direttissima a cinque mesi di reclusione.

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