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venerdì 25 novembre 2016

IL LAVORO RENDE LIBERI E BELLI

Milioni e milioni di giovani, nelle condizioni economiche attuali, rischiano dl non poter godere per un lungo periodo di quel fondamentale diritto/dovere che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini che non posseggono altro che le loro catene, che è il lavoro salariato.
Viene a mancare così per intere generazioni le stimolo al risveglio antelucano, una delle più vive e salutari tradizioni del nostro sistema di vita; in secondo luogo la regolarità e il buon umore che caratterizzano l'esistenza dell'onesto lavoratore cedono il passo alla confusione, all'angoscia, alla devianza. Il lavoro, infatti, come sottolineano psicologi, sessuologi, criminologi, è un ottimo rimedio contro le droghe, la pederastia, il bestialismo…
Al contrario, per i lavoratori già occupati, si aprono prospettive inattese di incentivazione e di sviluppo della propria capacità lavorativa: la creatività e l'esuberanza dei lavoratori adulti potrà espandersi ora, anche attraverso il lavoro straordinario, fino a limiti che in passato sembravano irraggiungibili.
Ma non è giusto lasciarsi trascinare dall'entusiasmo di fronte a questi risultati: mentre la pianta sana dei lavoratori occupati si espande rigogliosa, si isterilisce sempre più l'arbusto secco della gioventù infingarda, marginale e teppista.
Pertanto le forze sindacali e le forze democratiche, unite alla associazione genitori-figli-scappati propongono le seguenti occupazioni per i giovani disoccupati:
a) cancellazione delle scritte (scuole fabbriche università vespasiani)
b) incremento delle vocazioni sacerdotali e monacali, oltreché poliziesche
c) rimboschimento delle montagne calve dell'Appennino e delle isole
d) ripulitura dei volumi giacenti nelle biblioteche pubbliche, pagina per pagina, secondo l'indicazione di Amendola
e) muratura dei covi della sovversione e del caos
f) costituzione di gruppi di animazione edificante per giovani emarginati
g) distribuzione agli studenti fuori corso di mezzo ettaro di terre vergini in Irpinia, Aspromonte e nelle Madonie
h) ritrovamento definitivo dei residuati bellici della prima guerra mondiale
i) costituzione di centri di rieducazione morale per operai assenteisti
SACRIFICARSI NON BASTA OCCORRE IMMOLARSI

BOLOGNA 1977

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