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giovedì 25 agosto 2016

IL CEMENTO ARMATO

Le opere umane rispecchiano in larga misura, la cultura del tempo in cui sono realizzate.
Oggi ciò è oltremodo lampante pur limitandosi ad osservare, nello specifico, l'architettura e l'edilizia che ci circonda. che ci si ritrovi in pianura, in zone collinari o all'imbocco stesso di valli montane si è destinati ad imbattersi, sempre più spesso, in aree industriali-commerciali indistinguibili tanto si somigliano le une con le altre. Campagne, frutteti e pascoli vengono quotidianamente sostituiti da capannoni grigiastri prefabbricati che prendono forma nel giro di pochi giorni. Nel momento in cui l'area interessata viene circondata dall'onnipresente nastro arancione di plastica, le ruspe iniziano a circolare e cemento ferro e acciaio in poco tempo colonizzano un nuovo lembo di terra rendendolo improduttivo per i decenni a venire.
in tal modo, mentre le fabbriche delle metropoli, ormai dismesse ed inutilizzate da anni, si trasformano in club alla moda, il territorio extraurbano si popola di lugubri parallelepipedi in cemento armato in cui per lo più non si  produce nulla: si espone, si sostituisce e si commercializza. Al tempo stesso, le periferie di piccole e medie città, nonché di molti paesi, vengono inesorabilmente incatenate da condomini ed infrastrutture costruiti con gli stessi tempi e la stessa logica delle aree commerciali. Verosimilmente, vista la qualità dei materiali e della tecnica costruttiva, subiscono anche la medesima sorte, diventando fatiscenti nel giro di pochi anni.
Coloro che non sono completamente assuefatti dalle nocività delle metropoli sapranno cogliere un ulteriore denominatore comune nell'urbanistica e nell'architettura del nostro tempo. una sensazione sempre più diffusa e soffocante di invivibilità legata alla natura degli edifici e alla loro disposizione. Tra pochi anni, probabilmente, faremo fatica a distinguere un quartiere residenziale da una zona industriale. Annullato ogni possibile spazio destinato alla socialità, queste nuove aree sono concepite per vendere, consumare e spostarsi nelle poche direzioni obbligate, insomma sconfinati quartieri dormitorio.

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