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giovedì 12 maggio 2016

Possibile e Virtuale

Possibile è una dimensione del divenire che non appartiene logicamente nè ontologicamente all'evolversi prevedibile della realtà presente. 
Virtuale è invece una condizione che si trova iscritta con carattere di necessità logica all'interno di una configurazione presente dell'Essere. Una configurazione dell'Essere contiene in forma virtuale ciò che si svilupperà, ciò che al momento attuale non vediamo, ma che è destinato a dispiegarsi, se la realtà non interrompe la parabola dell'istanziazione, atto che porta il virtuale a manifestarsi ed emergere nell'istante.
Virtuale è quel punto che pur non essendo presente nella nostra visione attuale si trova nel prolungamento dell'attuale parabola del presente. Virtuale e possibile, dunque differiscono concettualmente.
Nel concetto di possibile non è implicita alcuna necessità, alcuna consequenzialità, alcuna implicazione. Possibile è una dimensione del divenire che va liberata dalle forme implicite nel presente, dalla costituzione necessitante del mondo attuale, se vogliamo che emerga nella luce della realtà.
Il possibile appartiene alla sfera del pensabile, ma il potere si incarica di impedirne l'emergenza nella luce del reale. Chiamiamo potere il sistema di costrizione che mira a ridurre il reale entro il necessario e dunque eliminare possibilità per imporre virtualità. Utopia è la liberazione di un possibile che attualmente è impossibilitato a esprimersi dalla costituzione necessitante (ma non necessaria) del mondo.
Vi è qualcosa che noi non possiamo vedere eppure vediamo. Qualcosa che non possiamo dire eppure diciamo. Inpossibile è quel che non si vede, e quel che non si vede non lo si vede per effetto di una modellazione dell'immaginario.
A un certo punto l'area del possibile si allarga, l'area del pronunciabile si allarga, l'area del visibile si allarga.
E da questo allargamento dell'enunciazione sbucano fuori il movimento, l'antiautoritarismo, il rifiuto del lavoro operaio, l'egualitarismo, l'esplosione della parola irrealistica che si fa immaginario, che si vita quotidiana.

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