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giovedì 5 maggio 2016

L’ANARCHIA di Emma Goldman

L’Anarchia stimola le persone a pensare, a indagare, ad analizzare ogni proposizione; ma affinché la capacità mentale del lettore medio non venga sottoposta a sforzi eccessivi, comincerò con una definizione che poi elaborerò.
ANARCHIA: La filosofia di un nuovo ordine sociale basato sulla libertà, senza restrizioni provenienti da leggi emanate dall’uomo; la teoria che tutte le forme di governo sono basate sulla violenza, e sono quindi sbagliate e dannose, oltre che inutili.
Il nuovo ordine sociale si fonda, naturalmente, sulla base materialistica della vita; ma mentre tutti gli anarchici sono d’accordo che il male maggiore oggi è di natura economica, sostengono anche che la soluzione a questo male può essere trovata solo prendendo in considerazione ogni ambito della vita: individuale, oltre che collettivo; interno, oltre che esterno.
Un esame approfondito della storia dello sviluppo umano rivela due elementi in grave conflitto l’uno con l’altro; due elementi che soltanto adesso iniziano a essere compresi, non come estranei l’uno all’altro, ma intimamente legati e veramente armoniosi, se solo collocati nell’ambiente adatto: gli istinti individuali e sociali. L’individuo e la società stanno da tempo immemore conducendo una battaglia inesorabile e sanguinaria, lottando per la supremazia, perché sono stati a lungo incapaci di comprendere l’uno il valore e l’importanza dell’altro. L’istinto individuale e sociale - il primo un fattore potentissimo dell’impegno individuale verso la crescita, l’aspirazione e la realizzazione di sé; il secondo un fattore altrettanto potente per la sollecitudine reciproca e il benessere sociale. Non occorre andare lontano per trovare una spiegazione della tempesta che imperversa in seno all’individuo, e tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda. L’uomo primitivo, incapace di comprendere il proprio essere, ancor meno l’unità di tutte le forme di vita, si sentiva totalmente dipendente da forze oscure e cieche, sempre pronte a farsi gioco di lui. Da quell’atteggiamento nacque il concetto religioso dell’essere umano come un semplice granello di polvere dipendente da forze superiori, che possono essere rabbonite solo da una resa totale. Tutti gli antichi miti si basano su quell’idea, che continua a essere il leitmotiv delle storie bibliche che trattano della relazione dell’uomo con Dio, con lo Stato, con la società. Ancora e ancora lo stesso ritornello, l’uomo è nulla, i poteri sono tutto. Così Jeovah era disposto a sopportare l’uomo solo a condizione di una resa totale. L’uomo può aspirare a tutte le glorie terrene, ma non deve diventare cosciente di sé. Lo Stato, la società e le leggi mortali cantano tutti lo stesso ritornello: l’uomo può aspirare a tutte le glorie terrene, ma non deve diventare cosciente di sé.
L’Anarchia è la sola filosofia che offre all’uomo la
consapevolezza di sé; che sostiene che Dio, lo Stato e la società non esistono, che le loro promesse sono nulle e vuote, visto che possono essere mantenute solo dalla subordinazione dell’uomo. L’Anarchia insegna quindi l’unità della vita; non solo nella natura, ma nell’uomo. Non esiste alcun contrasto tra gli istinti individuali e sociali, non più di quanto esista un conflitto tra il cuore e i polmoni: il primo è il contenitore di una preziosa linfa vitale, il secondo il custode ell’elemento necessario a mantenere l’essenza pura e forte. L’individuo è il cuore della società, conservando l’essenza della vita sociale; la società è il polmone che distribuisce l’elemento necessario a mantenere l’essenza vitale (cioè l’individuo) pura e forte.
L’Anarchia è la grande liberatrice dell’uomo dai fantasmi che lo hanno tenuto prigioniero; è l’arbitro e il pacificatore delle due forze dell’armonia individuale e sociale. Per realizzare quell’unità, l’Anarchia ha dichiarato guerra alle influenze perniciose che hanno finora impedito la miscelatura armoniosa degli istinti sociali e individuali, dell’individuo e della società.

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