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giovedì 17 marzo 2016

Lo Stato e l’Azione Diretta

L'essenza stessa dello Stato è l'esercizio monopolista del potere, con l'effetto di disarmare l'autonomia del popolo e di farla da esso delegare a una serie di istituzioni che ideologicamente e culturalmente lo Stato mistifica - elezioni, parlamento, etc. - facendo credere che sia il popolo a decidere ed a esercitare pienamente il potere. Questo è falso e serve solo a disarmare politicamente e ideologicamente le masse lavoratrici, ponendo ad esse un freno nella costruzione dei suoi propri strumenti rivoluzionari di lotta che permettono di intravedere una trasformazione radicale della società.
La borghesia attraverso la globalizzazione ha generato un'ampia ondata di disinteresse e di egoismo nel popolo. Le mistificazioni create dallo Stato per potere perpetuare il monopolio del potere, generano nel popolo una sensazione di passività, fanno vedere che determinati strumenti in precedenza di lotta si istituzionalizzano, passando ad essere parte costitutiva del complesso tessuto degli apparati di dominazione sociale. (vedi un certo Sindacato)
Il confronto diretto contro il potere statale richiede non solo un impegno politico e ideologico determinato, ma anche una correlazione fra esso ed il metodo utilizzato o propugnato per poter cominciare a edificare dalla base il potere popolare, e uno degli strumenti metodologici propri dell'anarchismo è l’Azione Diretta, che è un a specie di cammino su due percorsi che non si escludono fra di loro, bensì l'uno è la condizione dell'altro: critica e confronto contro il sistema capitalista.
Questa critica e questo confronto col sistema capitalista tradotti nell'azione diretta non sono solo un concetto di carattere negativo, bensì anche positivo, giacché plasma una proposta che costituisce un principio basilare dell'anarchismo: la non delegazione del potere, il che significa acquistare coscienza ed agire in forma diretta vuol dire volontà di azione. L'azione diretta è il rifiuto delle mediazioni politiche, delle minoranze illuminate che impostano la delega de potere popolare a determinate istanze organizzative. L'indelegabilità del potere è l'esercizio pratico della libertà ed uno strumento di insurrezione contro l'attuale stato di cose di tutti gli oppressi organizzati.
Insieme all'azione diretta i libertari proclamano anche la lotta per distruggere lo sfruttamento della persona sulla persona. La base per distruggere la disuguaglianza in seno al popolo è data dalla proprietà comune dei mezzi di produzione e la costruzione di organizzazioni economiche e sociali basate sui principi di uguaglianza e di autogestione.

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