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giovedì 31 dicembre 2015

Sulla delazione nel mondo moderno

Fare il delatore significa segnalare qualcuno ad altri perché questi ultimi facciano giustizia del primo.
Ci sono nove tipi di delatori:
Quelli che lo sono per natura.
Il delatore di mestiere. È la figura più conosciuta. Di solito opera, nella più grigia routine, per conto delle amministrazioni pubbliche a cui si lega per contratto.
L’idealista della delazione. È una persona che, avendo deciso per conto suo dove sta il male e dove sta il bene, vorrebbe sconfiggere il primo segnalandolo alle forze del bene.
Il delatore filantropo. Disprezza fra sé la delazione come la più turpe delle infamie, ma è abbastanza spregiudicato da riconoscere che essa è insita nella stessa vita associata. “Ci sarà sempre chi fa la spia” dice.
Il delatore malgré soi. Come il precedente detesta la delazione, ma il suo sentimento non va al di là dell’intenzione, perché quando poi l’autorità lo sollecita con garbo a riferire qualche cosa, non sa mai negare la sua collaborazione, siccome la reticenza gli sembra scortese, poco consona alle convenzioni del vivere civile.
Il delatore ioci causa. È un burlone cinico, convinto che la realtà sia mera parvenza. Così, per un capriccio che ai più pare senza motivo, non esita a rivelare le colpe, qualche volta vere, più spesso immaginarie. Sceglie di agire nell’anonimato per continuare i suoi giochi il più a lungo possibile.
Il delatore naif. È il più inefficace di tutti perché non comprende mai le aspettative di chi lo inquisisce. Ben disposto a rivelare tutto ciò che gli si chiede, vuole strafare, e, per questa sua foga nel servire, finisce sempre per risultare inattendibile.
Il delatore per ambizione. Pur di rovinare altri, non esita a rovinare anche se stesso. Di norma accusa i complici (veri o fittizi) quando i ferri stringono già i polsi, ma se ne sono visti molti denunciare se stessi addirittura dalla libertà, soltanto per dare più credito agli addebiti che muovevano ad altri. Persona indifferente ai modesti piaceri che offre la vita, non esita a rinunciarvi e accetta di dannarsi pur di mettere in mostra ad ogni costo la propria figura, altrimenti anonima.
Il delatore galante. È un uomo di coraggio che saprebbe patire la tortura senza rivelare nulla agli inquisitori. Alle donne invece non nasconde mai nulla, senza neanche bisogno di lusinghe. Fa così per vantarsi di saperla lunga su tutto e per darsi arie da uomo di mondo, capace di condursi nel bene come nel male, nel lecito e nell’interdetto.
Il delatore reticente. Di solito è un giovane intransigente, deciso a non scendere ad alcun compromesso con le autorità. Ed è proprio la sua ostinazione nel tacere comunque a rovinare i suoi complici, perché il suo contegno insinua nell’autorità i sospetti più atroci.  

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