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giovedì 10 dicembre 2015

Pa Kin l’anarchico cinese

Fra la generazione di intellettuali cinesi detta "del 4 maggio" e influenzata, direttamente o indirettamente, dalla cultura socialista rivoluzionaria europea - generazione cui appartengono Mao Ze Dong, Li Dha Zao, Lin Yutang - c'è un grande scrittore che scelse di mettere la sua penna al servizio indefesso della causa anarchica: Pa Kin.
Anzitutto, il nome Pa Kin è la più comune trascrizione occidentale dello pseudonimo di Li Feikan ed è formata dalla prima sillaba della pronuncia cinese di Bakunin e dall'ultima sillaba di Kropotkin. Un nome che è come una bandiera, e al quale Li Feikan resterà fedele tutta la vita, attraverso difficoltà e persecuzioni continue.
Nasce nel 1904 a Chengdun, nella regione del Sichuan, da una famiglia di alti funzionari. Rimane presto orfano e cresce in un ambiente familiare oppressivo, che rende penosa e solitaria la sua infanzia. Ma l'esperienza del dolore è per lui fondamentale: attraverso di essa, Pa Kin perviene a una visione umanitaria e solidaristica dell'esistenza, premessa alla posteriore "scoperta" dell'anarchismo. Dopo studi irregolari, s'imbarca per l'Europa. Sono anni travagliati perla Cina: la delusione per la conferenza di Versailles ed i trattati di pace, che abbandonano la Cina alle brame imperialiste nipponiche, solleva ondate di rabbia e provoca scioperi fra gli studenti e i lavoratori. Partito con l'animo acceso da questi fermenti rivoluzionari, Pa Kin approda nel 1927 a Parigi, per studiare economia. Ma ben presto abbandona definitivamente l'università. La sua antica famiglia è caduta in rovina e non può più mantenerlo. Egli vive poveramente in una casa del centro della capitale, e i rintocchi delle campane di Notre-Dame, come dirà in seguito, non fanno che sottolineare la sua tormentosa solitudine. È allora che Pa Kin fa la grande, doppia scoperta della sua vita: la letteratura e l'anarchia, viene a contatto con i circoli anarchici francesi e ne è subito conquistato. S'immerge nella lettura di Bakunin, Kropotkin, Emma Goldman, è abbagliato dalla bellezza dell'anarchismo (sono parole sue). L'impegno artistico e quello di militante di Pa Kin procedono a pari passo, con una mirabile unità e coerenza di vita. Il suo primo romanzo, Distruzione, apparso in Cina nel 1929, viene scritto nel Quartiere Latino, sotto la fortissima impressione della condanna di Sacco e Vanzetti. Intanto si prodiga anche nella redazione di articoli per la stampa del movimento libertario; conosce i capi storici del movimento; compie dei viaggi. Il ritorno in Asia avviene nel segno di uno sforzo febbrile per aiutare il suo popolo, vittima della barbarica aggressione giapponese. Ciononostante, è oggetto di violenti attacchi da parte di alcuni elementi imbevuti di un marxismo fanatico e intollerante. Pa Kin ha aderito al Fronte unito degli intellettuali cinesi contro il Giappone, e tali attacchi rientrano in una strategia di criminalizzazione di tutte le componenti rivoluzionarie non marxiste. 
Cacciati i Giapponesi nel 1945, sconfitto il Kuomintang, nel 1949 nasce la Repubblica Popolare Cinese, mentre Chiang Kai-Shek fugge a Formosa (Taiwan). 
Nel clima della "guerra fredda" e, poi, della clamorosa rottura fra Mao e l'Unione Sovietica, Pa Kin cade in disgrazia presso il nuovo governo rosso. La sua attività di giornalista anarchico, di traduttore infaticabile di Kropotkin, Goldman, Bakunin, Berkman, Reclus; le sue campagne, nel 1936-37, a sostegno della Repubblica spagnola e degli anarchici di Barcellona, costituiscono altrettanti capi d'accusa. 
Anche se non mi hanno mai picchiato - dirà poi - ho subito vere torture morali. Mi hanno obbligato a confessare quelli che chiamavano i miei crimini e rinnegare me stesso… per due anni e mezzo fui mandato in campagna a coltivare ortaggi. Per fortuna a quei tempi la mia salute era migliore di quella di oggi. Ma fu la mia compagna a rimanere vittima di queste persecuzioni e morì per non aver potuto avere le cure mediche necessarie, e tutto questo per mia colpa, perché avevo sulla schiena l'etichetta di controrivoluzionario

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