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giovedì 1 maggio 2014

La Rivoluzione bisogna farla e non aspettarla

In una parola, l'innamorato della vita vuol goderla pienamente. Non potrei definire ciò che è la felicità: però anche il refrattario che non si adatta all’ambiente prova soddisfazioni. Mi si dirà che questa lotta (per migliorare il domani)  è piena di ostacoli, che i cardi della via sono molti. Però, se vi piacciono ardentemente delle rose fragranti, rosse come il sangue che vi scorre generoso per le vene, e per coglierle, onde offrire all’essere più amato, dovete attraversare una palude od una spinosa boscaglia, sono sicuro che supererete questi ostacoli e, giungendo alla meta, infangati, insanguinati, e sgualciti, spunterà un sorriso trionfale, d’immensa soddisfazione, su le vostre labbra.
Non concepisco che vi siano individui i quali vivono la vita in modo burocratico. Ristagnano, vegetano e muoiono. 
Io opino che la Rivoluzione bisogna farla e non aspettarla. Ecco perché qualunque atto contro lo Stato e contro gli altri puntelli dell’attuale regime è necessario quindi plausibile. 
Il senso della vita in tutta la sua pienezza, nell’ambiente in cui viviamo, forma questa corrente d’azione che fa tremare l’ordine costituito.
(Severino Di Giovanni 1901 - 1931)  

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