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giovedì 6 febbraio 2014

L’ANARCHIA

Anarchia significa assenza di autorità. Se s’intende per governo la forma più esplicita dell’autorità, ne consegue che l’anarchia è la negazione di questa idea, cioè di ogni dominio dell’uomo sull’uomo. Essa designa un regime sociale dove non esistono, in via di principio, forme coercitive a carattere istituzionale: la vita individuale e collettiva è concepita senza un potere costituito. Si intende ordine sociale e non politico perché una società concepita senza un potere non può esprimere alcun ordine politico: la società anarchica è una società non politica, naturalmente se per politica s’intende l’esplicazione dell’autorità. In altri termini, la società anarchica è una società etica per eccellenza. Essa sostituisce il complesso giuridico della costrizione potestativa, per cui il rapporto decisivo fra i membri di questa società non è fra legge e libertà, ma fra libertà e morale. Dunque l’anarchia è la negazione del governo perché è la negazione dell’autorità ed è la negazione dell’autorità perché è la negazione della politica.
Da questa definizione balza subito agli occhi un fatto irrisolvibile: in qualunque maniera si definisca l’anarchia, si dovrà sempre incominciare col definirla in modo negativo, poiché il principio su cui si fonda parte in tutti i casi da una negazione, precisamente dalla negazione del principio di autorità. Fondandosi per principio su una negazione, il concetto di anarchia non può mai uscire dall’indeterminato. Di conseguenza, è solo su questa negazione che la società anarchica riscuote un consenso unanime: chiunque si riconosce nell’anarchia si riconosce innanzitutto nella negazione del principio di autorità, si riconosce cioè nel rifiuto di questa premessa quale principio informatore della società umana.
Del resto non potrebbe essere altrimenti, qualora si consideri che l’anarchia è retta ontologicamente da una negazione. È sulla comune negazione della autorità e delle leggi, sull’assenza di questi presupposti coercitivi, che nasce il patto fra gli uomini della società libera. Essi si riconoscono universalmente nella negazione del principio di autorità, mai nella positività della libertà, essendo questa, proprio per definizione anarchica, infinita.
Si può dunque dire che l’anarchia si evidenzi concettualmente in una radicale coerenza. In quanto negazione indeterminata del principio di autorità, essa non può mai essere monopolio di nessuno. Non descrivendo concretamente un ordine sociale specifico, impedisce a chiunque di affermare ciò che questa anarchia deve essere, ciò che si deve intendere di questo ordine stesso. 

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