Translate

giovedì 4 luglio 2013

Sul mangiar carne


Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Ci sono erbe dolci e tenere [...]. La terra nella sua generosità vi propone in abbondanza blandi cibi e vi offre banchetti senza stragi e sangue [...]. Che enorme delitto è ingurgitare viscere altrui nelle proprie, far ingrassare il proprio corpo ingordo a spese di altri corpi, e vivere, noi animali, della morte di altri animali! Ti par possibile che tra tanto ben di dio che produce la terra, ottima tra le madri, a te non piaccia masticare altro coi tuoi denti crudeli che carne ferita?» (Ovidio - da Le metamorfosi, libro XV, 72-93)

Tu mi chiedi in base a quale ragionamento Pitagora si sia astenuto dal mangiare carne: io invece domando, pieno di meraviglia, con quale disposizione, animo o pensiero il primo uomo abbia toccato con la bocca il sangue e sfiorato con le labbra la carne di un animale ucciso, imbandendo le tavole con cadaveri e simulacri senza vita; e abbia altresì chiamato 'cibi prelibati' quelle membra che solo poco prima muggivano, gridavano e si muovevano e vedevano. Come poté la vista sopportare l'uccisione di esseri che venivano sgozzati, scorticati e fatti a pezzi, come l'olfatto resse il fetore? Come una tale contaminazione non ripugnò al gusto, nel toccare le piaghe di altri esseri viventi e nel bere gli umori e il sangue di ferite letali? (Plutarco “sul mangiar carne”)

...l’antispecismo è il movimento filosofico, politico e culturale che lotta contro lo specismo, l’antropocentrismo e l’ideologia del dominio veicolata dalla società umana. Come l’antirazzismo rifiuta la discriminazione arbitraria basata sulla presunzione dell'esistenza di razze umane, e l’antisessismo respinge la discriminazione basata sul sesso, così l’antispecismo respinge la discriminazione basata sulla specie (definita specismo) e sostiene che l’appartenenza biologica alla specie umana non giustifica moralmente o eticamente il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un essere senziente di un’altra specie. Gli antispecisti lottano affinché le esigenze primarie degli Animali siano considerate fondamentali tanto quanto quelle degli Umani, cercando di destrutturare e ricostruire la società umana in base a criteri sensiocentrici ed ecocentrici che non causino sofferenze evitabili, alle specie viventi e al pianeta. (proposta per un manifesto antispecista 2008)


...abbiamo bisogno di un quadro di riferimento nuovo per superare  ostacoli fondamentali per poter vivere effettivamente lo slogan One struggle – One fight. Così il nucleo di tutto il processo è stata la sua trasformazione da chi si occupa di una singola tematica (la liberazione animale) in un approccio radicale che si fonda su un approccio storico-materialista alle relazioni sociali e che integra la liberazione animale a livello sia teorico che pratico. Aderiamo ancora alla liberazione animale considerandola una questione decisiva della lotta collettiva rivoluzionaria di oggi, ma le forme in cui siamo stati attivi, in cui abbiamo pensato e lavorato in questi anni non le riteniamo più adeguate. Dobbiamo lavorare insieme ad altri gruppi progressisti, ad altre organizzazioni e attivisti per formare un fronte di coloro che sono ancora convinti che abbiamo bisogno di un movimento che ponga fine alle terribili relazioni sociali che dominano la società di oggi in tutti i suoi aspetti. Quindi, la nostra trasformazione costituisce  una proposta per una nuova politica, per coalizioni nuove, nuove reti e nuovi modi di promuovere la liberazione animale come parte di un processo rivoluzionario anti-capitalista. Si deve fondare la lotta politica per la liberazione animale su una teoria critica della società, in cui l'esistente intero  umano e non umano è ridotto al rango di merce e profitto. La meravigliosa comprensione della  consapevolezza che lega la liberazione degli esseri umani e animali non umani è assolutamente travolgente. Noi pensiamo che una riconciliazione della natura e dell’uomo sia possibile solamente attraverso un movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. (Assoziation Dämmerung estate 2011)


...ogni giorno di ogni mese di ogni anno ci sono persone che abbandonano la loro vita tranquilla e sicura e decidono di intraprendere l'arduo cammino che porta alla liberazione di tutti gli animali. Il lungo cammino verso la vittoria che è il solo traguardo per porre fine alla sofferenza e fermare questo massacro. E grazie ai sacrifici e all'impegno di tutte queste persone il cammino si fa sempre più breve, la vittoria si avvicina e il Movimento per la Liberazione degli animali diventa sempre più forte e determinato, mentre chi abusa degli animali è intimorito dalla sua risoluta e cocciuta fede nella vittoria. (- febbraio 1993 - Barry Horne morirà il 5 Novembre 2001 in seguito all'ennesimo sciopero della fame)

1 commento: