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giovedì 30 maggio 2013

La questione del lavoro



Visti i molti tentativi da parte dei vari partiti politici, "imprenditori" o "personaggi colti", di risolvere la questione del lavoro e avendo scrupolosamente esaminato l'idea ed i risultati della confisca da parte dello Stato (nazionalizzazione) dei mezzi e strumenti della produzione operaia (le miniere, le comunicazioni, le officine, le fabbriche, ecc.) nonché degli organismi operai stessi (sindacati, comitati di fabbrica e di officina, cooperative, ecc.), possiamo affermare con certezza che esiste una soluzione vera ed equa alla questione del lavoro: il trasferimento di tutti i mezzi, strumenti e materiali del lavoro, della produzione e dei trasporti, non sotto il totale controllo dello Stato - questo nuovo padrone e sfruttatore che usa la schiavitù salariale ed è tanto oppressivo nei confronti dei lavoratori quanto lo sono gli imprenditori privati - bensì alle organizzazioni ed unioni dei lavoratori naturalmente e liberalmente associati, in collaborazione con le organizzazioni contadine tramite i loro soviet economici.
Siamo convinti che solamente una simile soluzione della questione del lavoro potrà liberare l'energia e l'attività delle masse operaie, dando una nuova spinta alla ricostruzione dell'economia industriale devastata, rendendo impossibili lo sfruttamento e l'oppressione, e ponendo fine alla speculazione e alle truffe che hanno come conseguenza l'aumento artificiale dei prezzi e l'irrefrenabile ascesa del costo della vita. Siamo giunti alla convinzione che solo i lavoratori, con l'aiuto delle proprie organizzazioni e libere unioni, potranno assicurarsi la liberazione dal giogo dello Stato e del Capitale (privato o di Stato che sia), assumere la gestione della lavorazione delle riserve minerarie e di carbone, rinnovare la gestione di fabbriche ed officine, stabilire scambi equi dei prodotti tra le diverse regioni, città e campagne, far ripartire il traffico ferroviario; in altre parole, rianimare il corpo moribondo della nostra organizzazione economica.
Nessuna autorità, nessun partito, nessun apparato per la direzione e supervisione dei lavoratori, nessun commissario, ufficiale, attivista politica o altro può, secondo la nostra ferma opinione, raggiungere tali obiettivi. 
Per poter essere sicuri che tale organizzazione sia attiva e che il suo sviluppo sia fruttuoso, è assolutamente necessario che i congressi e le conferenze dei lavoratori siano, anzitutto, fondati su basi veramente libere, senza alcuna pressione o imposizione da parte di partiti o individui. Soltanto i congressi liberi e le conferenze libere avranno la capacità di trovare una soluzione efficace a tutte le questioni urgenti della vita lavorativa e della costruzione sociale opera dei lavoratori, mediante politiche necessarie e meditate.

(esercito insorto rivoluzionario -makhnovosta- dell'Ucraina 1919)

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