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giovedì 7 marzo 2013

Il programma anarchico di Carlo Cafiero


Alcuni dei nostri avversari ci accusano spesso di non avere programma. Se per programma s’intende una nuova forma elaborata in tutti i suoi più minuti particolari, nella quale si vuole mettere l’umanità di buon volere o di forza, il dire che non abbiamo programma è renderci la più ampia giustizia, qualificarci per veri amici della rivoluzione, per anarchisti quali ci vantiamo. Ma se per programma s’intende una meta con la strada che vi mena, uno scopo con la designazione dei mezzi per raggiungerlo, una bandiera di lotta per la vita e per la morte, un’ideale della nostra esistenza, allora noi risponderemo che l’accusa è assolutamente gratuita, perché noi abbiamo un programma, e chiaro, netto e preciso.
La prima parola del nostro programma è anarchia, che ne contiene, per così dire, la sua quinta essenza e tutto in essa sola la sintetizza. Se, come già dicemmo, l’eguaglianza economica è tutt’altro che impossibile senza la libertà, l’anarchia al contrario esige la più completa eguaglianza fra gli uomini.
Non solo l’ideale, ma la nostra pratica e la nostra morale rivoluzionaria sono eziandio contenute nell’anarchia; la quale viene così a formare il nostro tutto rivoluzionario. È per ciò che noi l’invochiamo come l’avvenimento completo e definitivo della rivoluzione: la rivoluzione per la rivoluzione.
A noi, dell’anarchia, è confidata solamente la missione distruttrice. Noi forse periremo in un’avvisaglia od ai primi colpi della grande giornata; forse a qualcuno sarà dato persino mirare i primi albori dell’avvenimento umano. In tutti i casi, noi cadremo soddisfatti. Soddisfatti di aver concorso alla certa rovina di questo mondo iniquo, crudele, infame; che, crollando, ci seppellirà nella più gloriosa tomba concessa mai a combattenti.
Ben altri uomini nasceranno dalle viscere stesse della feconda rivoluzione, per assumere il compito di attuare la parte positiva ed organica dell’anarchia.
Odio, guerra e distruzione a noi, ad essi amore, pace e felicità. 

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