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giovedì 11 ottobre 2012

L'energia sfuggente e la bicicletta


La democrazia partecipativa postula una tecnologia a basso livello
energetico e solo la democrazia partecipativa crea le condizioni per
un tecnologia razionale.
Ciò che in generale si perde di vista è che l’equità e l’energia
possono crescere parallelamente solo sino ad un certo punto. Al di
sotto di una certa soglia di “watt” pro-capite, i motori fornisco
condizioni migliori per il progresso sociale. Al di sopra di quella
soglia, l’energia cresce a spese dell’equità. Ogni sovrappiù di
energia specifica allora un restringimento del controllo sull’energia
stessa.
La diffusa convinzione che un energia pulita e abbondante sarebbe la
panacea di tutti i mali sociali è dovuta ad un inganno politico,
secondo cui l’equità e il consumo di energia possono stare in
correlazione all’infinito. Vittime di questa illusione, tendiamo a
ignorare qualunque limite sociale della crescita del consumo
energetico.
La soglia oltre la quale comincia la disgregazione sociale indotta da
alti “quanta” di energia non coincide con quella dove la
trasformazione dell’energia comincia a produrre distruzione fisica.
Anche ammettendo che una potenza non inquinante sia ottenibile e in
abbondanza, resta il fatto che l’impiego di energia su scala di massa
agisce sulla società al pari di una droga fisicamente innocua, ma
assoggettante la psiche.
Una volta oltrepassato il “quantum” critico di energia pro-capite, è 
ineluttabile che le garanzie giuridiche dell’iniziativa personale e
concreta vengano soppiantate dall’educazione agli astratti obiettivi
di una burocrazia.
Un popolo può essere altrettanto pericolosamente ipernutrito dalla
potenza dei propri strumenti quanto dal contenuto calorico dei propri
cibi, ma è assai più difficile riconoscere un debole razionale per i
“watt” che non per una dieta malsana.
Vi è un continuo sforzo da parte della società industriale, dalla
tecnocrazia rivolto ad ingozzare la società con quantitativi di
energia che inevitabilmente degradano, depauperizzano e frustrano la maggioranza della gente.
La democrazia partecipativa richiede una tecnologia a basso consumo energetico, e gli uomini liberi possono percorrere la strada che conduce a relazioni sociali produttive solo alla velocità di una bicicletta.

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