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mercoledì 11 luglio 2012

L'intelligenza sensuale


Non c'è costrizione per quanto futile che non susciti il timore di vivere, di esistere gratuitamente. Qui inizia il tirocinio del bambino.
La pedagogia delle menzogne, delle prove, delle vessazioni, non ha acuito il nostro sapere, la nostra intelligenza? Fuori dalla esperienza sensuale dove ciascuno si istruisce da se, quale altro sapere conoscete voi che non abbia inculcato il tono minatorio, l'obbligo, il ricatto al merito, all'interesse, al futuro, al prestigio? Quanti testi imparati a memoria, regole ripetute faticosamente, cronologie e teoremi impregnati di dissumulate incitazioni all'obbedienza, al comando, al rispetto e al disprezzo! Che bel sapere e che bello spirito pagati al prezzo di amare chi ben castiga. 
Quello che mi è stato insegnato con le minacce mi resterà sempre ostile.
Il desiderio represso si irradia di terrore, ha l'espressione dello sgomento davanti alla vita, allo slancio della voluttà, alla passione che sorge dal ventre come dalla profondità della terra, dal mare, dalle foreste.
L'educazione ai godimenti invertiti garantisce la servitù dei popoli come e meglio di una legione di assassini in divisa con i passamontagna.


Ovunque avanzi il potere, agisca il prestigio, si affermi l'autorità, si spande il tanfo della decomposizione.
La società fondata sullo sfruttamento della vita trae le sue risorse dalla paura che le è immanente.
L'intelligenza sensuale creerà la società senza classi, la società della gratuità. L'intelligenza sensuale da forma alla fine definitiva del lavoro e delle sue separazioni.

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