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giovedì 29 marzo 2012

LE MANI IN TASCA di Benjamin Péret

Nessuna esitazione e vedrete la linea della vita
Del pane tagliato in tutta la sua lunghezza
È una valle profonda dove scorre un fiume di latte acido
La cui corrente trasporta migliaia di ali
Che sbattono senza posa per provocare il furore delle acque
Ma no esse ridono come un fischio d’ammirazione
Indirizzato dai bassifondi di Chicago
Alla ragazza nuda che si contempla allo specchio
Che applaude fragorosamente
E un pesce volante erra intorno a lei
Criticandola
Il suo occhio destro concentra tutto il mare e il suo sale che brilla al sole
Mentre l’altro presagisce l’autunno
Ascolta i frutti maturi che cadono al suolo
Con un rumore di schiaffo immeritato
Che dirà la terra
E il tuo seno destro che figura un colpo di cannone
Sparato in onore delle anatre selvatiche
Che migrano nel tuo sangue
Mentre il tuo seno sinistro si ricorda
Del segnale di confine che per tanto tempo
Lo ha privato delle carezze del sole che sorgeva
Frusciante sotto il suo ombrello color dei due mondi
Dove si riparano bastimenti a quattro alberi
Lamenti a denti di sega sbreccata
E colpi d’occhio complici come casseforti aperte
Riempite dal soffio leggero
Degli enigmi risolti

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