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giovedì 10 novembre 2011

IL TEMPO REALE

Il tempo reale è oggi il nostro metodo di sterminio.
Se si vuole dare un senso a questa espressione contraddittoria, poiché il tempo reale abolisce ogni dimensione reale del tempo, dovremmo contemplare la possibilità di rendere attuale tutto nell'istante stesso. 
E' il tempo della realizzazione immediata, della diffusione planetaria, dell'azione a distanza. Cosa che abolisce ogni sequenza presente/passato/futuro, quindi ogni conseguenza. 
Il tempo reale è una sorta di quarta dimensione nella quale tutte le altre sono abolite. Il futuro è assorbito perché ha già avuto luogo in tempo reale. Quindi non ha avuto tempo di avere luogo. E il passato, invece, non ha più tempo di avere luogo. Quanto al presente, non è mai quello degli schermi. 
Il tempo reale è quindi una sorta di quarta dimensione, quella del virtuale, sostituita al reale, e che ne è la realizzazione assoluta. 
Quindi nessuna possibilità per il reale di emergere, perché esiste la precessione del virtuale, come una volta c'era la precessione dei modelli e dei simulacri. In fondo: il reale è uno stato instabile che ha beneficiato per due secoli di una congiuntura favorevole. Quella in cui si è avuta la possibilità di produrre gli stessi effetti partendo dalle stesse cause. È tutto questo ad essere sfasciato. È il rapporto di causa ed effetto che è diventato indiscernibile o, forse si è addirittura capovolto. Non si sa più che cosa succede fra le condizioni iniziali e quelle finali.
E' un po' questo il tempo reale: la collisione dei poli opposti del futuro e del passato, del soggetto e dell'oggetto. La collisione tra una domanda e una risposta. E' una realtà insuperabile non soltanto nelle scienze, ma anche nell'organizzazione generale delle nostre esistenze.

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