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mercoledì 14 settembre 2011

LA ESCUELA MODERNA di Francisco Ferrer


I prodotti immaginativi dell'intelligenza, i concetti a priori, tutta la farragine di elucubrazioni fantastiche considerate verità e sinora imposte come criterio base per il comportamento dell'uomo, stanno subendo da moltissimo tempo, per una cerchia ri stretta, la sconfitta da parte della ragione e lo scredito da parte della coscienza. Al momento attuale, il sole non si limita ad illuminare le vette, ma è quasi luce meridiana che invade fino alle falde dei monti. La scienza, per fortuna, non è patrimonio di un ridotto gruppo di privilegiati; le sue irradiazioni benevole penetrano con maggiore o minore coscienza in ogni strato della società. Dappertutto dissipa gli errori tradizionali; con il procedimento sicuro dell'esperienza e dell'osservazione, permette agli uomini di formare dottrine esatte, criteri reali, la ricerca sugli oggetti e le leggi che li regolano e al momento attuale, con autorità indiscussa, incontestabile, per il bene dell'umanità, perché abbiano fine una volta per sempre gli esclusivismi e i privilegi, si costituisce in direttrice unica della vita dell'uomo, impregnandola di un sentimento universale, umano. 
Contando su forze modeste, però nel contempo con potente fede razionale e con un'attività che è ben lungi dal venire meno, quantunque vi si oppongano avversità di ogni sorta e grado, si è costituita la ESCUELA MODERNA. Il suo proposito è quello di coadiuvare rettamente, senza concessioni ai procedimenti tradizionali, l'insegnamento pedagogico basato sulle scienze naturali. Questo metodo, nuovo ma l’unicamente reale e positivo, ha sfondato in tutti gli ambienti del mondo civilizzato e ha avuto successo con innumerevoli lavoratori, di intelligenza superiore e dotati di spirito di sacrificio.
Non ignoriamo il nemico che ci circonda. Non ignoriamo gli indicibili pregiudizi di cui è pregna la coscienza sociale del paese. È creatura di una pedagogia medievale, soggettiva, dogmatica, che ridicolmente presume di costituire criterio infallibile. Non ignoriamo neppure che per legge ereditaria, confortata dalle suggestioni del ceto medio, le tendenze passive che vi sono connaturate già nei bambini in tenera età, si accentuano nei nostri giovani con rilievo straordinario.
La lotta è strenua, il lavoro è intenso, ma con la volontà costante e perpetua, unica provvidenza del mondo morale, siamo certi che otterremo il trionfo che perseguiamo; che ricaveremo dei cervelli vivi, capaci di reagire; che le intelligenze dei nostri allievi, quando si emancipano dalla tutela razionale del nostro Centro, continueranno ad essere nemici mortali dei pregiudizi; saranno intelligenze sostanziose, in grado di formare convincimenti ragionati, propri, personali, nei confronti di tutto ciò che sarà oggetto del pensiero.
Il fine ultimo dell'energia cerebrale dell'uomo è quello di produrre l'ideale con l'arte e con la filosofia, queste vaste generalizzazioni congetturabili. Ma affinché l'ideale non degeneri in favola o in vaga illusione, e il congetturabile non sia edificio che si erge su fondamenta di sabbia, è necessario in modo assoluto che abbia per base sicura, incrollabile, le nozioni esatte e positive delle scienze naturali.
D'altra parte, non si educa integralmente l'uomo disciplinando la sua intelligenza, ma trascurando il cuore e relegando la volontà. L'uomo, nell'unità del suo funzionalismo cerebrale, è un complesso; presenta vari aspetti fondamentali; è una energia che osserva, un'emozione che rifiuta o accetta la comprensione e una volontà che cristallizza in azioni quanto percepisce e ama.

  

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